Dott. Candeloro, marito di Marta Garcia de Candeloro
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"Ho sentito la voce di mio marito per l'ultima volta il 28 giugno. Lui era sempre il primo ad essere portato via (alla camera di tortura), poi toccava a me. Quel giorno fecero il contrario. Durante il mio interrogatorio portarono mio marito, e gli dissero che se non avesse parlato mi avrebbero uccisa. Cominciarono a torturarmi con le scariche elettriche, in modo che potesse sentirmi gridare, e allora lui mi disse: 'Tesoro mio, ti amo. Non avrei mai immaginato che ti avrebbero coinvolta in questa storia.' Queste parole li fecero imbestialire. L'ultima frase rimase a metà, dato che lo avevano colpito con il pungolo elettrico. Mi slegarono e mi riportarono nella mia cella. Lui li aveva fatti diventare pazzi, il suo interrogatorio non finiva mai. Ad un certo punto ci fu un solo, acuto, straziante grido. Me lo sento ancora nelle orecchie. Non potrò mai dimenticarlo. Fu il suo ultimo grido; poi improvvisamente ci fu silenzio. Mio marito morì quel 28 giugno, vittima delle torture."

[Rapporto No. 7305, testimonianza di Marta Garcia de Candeloro]


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